Save Me #21

o, Ten Thousand Words

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    ** Residence 202 @ The Pierhouse - Brooklyn Heights, NYC - 11 giugno, 01.30 AM **

    "Ancora non capisco perchè non siamo rimaste, ci stavamo divertendo!"

    "Shhhh! Smettila di lamentarti!"

    "...e stavo per convincere la rossa a venire a casa con noi..."

    Katheryn si ferma, e Lala con lei. Senza toglierle le mani da davanti agli occhi, le gira la testa di lato

    "Quale delle due?"

    "Quella con le tette da urlo, e la rosa tatuata..."

    "Oh..."

    "Eh..."

    "Vabbè, vedrai che ne sarà valsa la pena!"

    E ricomincia a camminare in avanti con Lala, obbligata a precederla, che incespica nel tappeto del soggiorno, traballante sui vertiginosi tacchi Loboutin. No, non è il fatto di non poter vedere. Probabilmente, è un po' troppo alcool...ma hey, è il suo compleanno!

    "Uhm...beh, nel caso, voglio una doppia razione delle tue, per recuper..."

    Kat le leva le mani dal volto, lasciandola libera di aprire gli occhi. Lala finalmente schiude le palpebre. E quello che vede, mentre alle sue spalle la compagna ridacchia, le fa illuminare il viso in un misto di sorpresa e felice incredulità. La Winnick le bisbiglia all'orecchio.

    "Happy birthday, amore..."



    ** Residence 202 @ The Pierhouse - Brooklyn Heights, NYC - 11 giugno, 10.30 AM **

    La sera -o meglio, la notte- precedente, non si sono nemmeno preoccupate di tirare le tende. E se all'inizio è stata la stanchezza a non far notare la luce del sole che entra dalla grande finestra che si affaccia sulla skyline di Manhattan, ora la luminosità costringe Marjorie a strizzare le palpebre, infastidita. Spinge la fronte contro la nuca di Lala, in cerca di maggiore ombra e approfittandone per respirare il profumo dei capelli corvini della pakistana. Abbracciate in posizione fetale, il corpo premuto contro la schiena di Lala, Marjorie sente i lenti movimenti del corpo della Regina Bianca, che raccontano di come anche lei si stia lentamente risvegliando. Le lenzuola sono un ricordo accartocciato in fondo al letto -non sono mai state prese in considerazione nemmeno durante il sonno, in effetti- e Lala si gira, le gambe che cercano quelle di Marjorie e si intrecciano ad esse, e le due si trovano a fissarsi, con gli occhi ancora socchiusi per il sonno. Le labbra si incontrano in un bacio leggero.

    "Buongiorno..."

    Lala sembra gustarsi il sapore, di quel bacio.

    "Mmmmh...ma allora non è stato un sogno."

    "Tu che dici?"

    Marjorie accenna a stirare le braccia di lato, inarcando la schiena, a cercare il corpo di Katheryn. Non lo trova, e le viene in mente che in effetti, nel dormiveglia, l'aveva sentita alzarsi.

    "Che ore sono?"

    La bielorussa cerca il cellulare, sul comodino.

    "Dieci e mezza."

    Lala le appoggia il volto sul seno, solleticandolo con le dita.

    "Grazie del regalo..."

    E qui, forse, è necessario un piccolissimo passo indietro; che certamente, seppur ci siamo abituati a determinati eccessi nelle vite di Kat e Lala, questo potrebbe sembrare strano anche per loro. Eppure, sappia il lettore che il rapporto tra Lala e Marjorie è già piuttosto datato.

    Margarita Novikova è nata a Pinsk, in Bielorussia, sul finire del secolo scorso; suo padre stava affogando nella vodka la crisi del porto fluviale; sua madre soffocata dall'incapacità d'accettare che il mondo stava cambiando attorno a loro. Proprio per questo motivo, la madre di Margarita la iscrisse a danza classica, quando aveva solo 4 anni, e c'è da dire che era davvero molto brava; in qualche modo, sua madre e suo padre contavano di poter uscire dalla miseria grazie a lei, la vedevano già al teatro di Minsk - ma che, di più, al Bolshoi!
    La pubertà schiaffeggiò duramente i genitori di Margarita, regalandole forme morbide. Il mondo della danza classica le era adesso precluso - anche se, a dire il vero, quegli anni di formazione Margarita non li dimenticherà mai, ed è per questo che sa muoversi con quella grazia quasi innaturale - e le si aprivano invece nuove porte. Un faccendiere un po' losco contattò la famiglia e la convinse a posare per qualche foto. A 14 anni, Margarita aggraziava le copertine di qualche rivista di moda. A 16 anni, era già stata dimenticata e scaricata.

    A 16 anni, quindi, Margarita poteva considerare la sua vita già in parabola discendente. Un giorno, a Las Vegas, in un supermercato, Margarita stava infilando sotto la giacca una scatola d'assorbenti, quando il suo sguardo si posò su una bambina - non ancora ragazzina, non più bambina - che provava a sollevarsi sulle punte. La bambina era accompagnata da una donna dai capelli neri e dalle movenze magnetiche.

    Così, per farla breve, Margarita lasciò perdere il furtarello, e diventò invece la baby sitter di Lilith Tepes, e, dapprima, un'amica per Lala, per poi finire nel suo letto - ma questo, in effetti, è un'altra storia. E' stata Lala a raccomandarla come ballerina al Flamingo...e sebbene i loro rapporti si siano lentamente attenuati - sia perchè Lala ha passato molto tempo a Langebaan, prima, e a New York, adesso, con Katheryn, questo non vuol dire che non sono rimasti calorosi. Si sono viste più di una volta quando Lala e Katheryn sono state a Las Vegas, e le nostre sono anche andate a vedere l'X, spettacolo di cui Margarita è uno dei volti di punta, con il nome di Marjorie. Probabilmente è in una di quelle occasioni in cui Katheryn ha salvato sul proprio telefono il numero della bielorussa, a cui va dato atto di essere riuscita non solo a far breccia nel muro di feroce possessività (e famigerata "gelosia a posteriori") della Winnick nei confronti di Lala, ma anche di guadagnarsi la sua amicizia. Al punto che Kat ha deciso di fare alla sua compagna una sorpresa speciale, per il suo compleanno: quando la sera prima Lala ha aperto gli occhi, ha trovato il soggiorno illuminato da candele, una pedana rialzata per la pole-dance...e Marjorie, in piedi davanti a lei nascosta dietro due enormi ventagli di piume di pavone nere. A una voce di Katheryn, l'assistente vocale piazzato su un tavolino della stanza ha iniziato a mandare una musica di sottofondo e...beh, la storia di questa mattina racconta di come le tre non si siano fermate allo spettacolo di burlesque di Marjorie.

    "Oh beh, devi ringraziare Katheryn. Mi ha sorpreso la sua chiamata, sarà stato un mesetto fa, non me l'aspettavo...poi mi ha spiegato cosa aveva in mente, e ha organizzato tutto lei. Il volo da Vegas, mi ha riservato una notte in hotel l'altro ieri notte..."

    Lala sorride

    "Una volta ne abbiamo parlato, di comprare una pedana per pole dance da tenere in casa...sai, volevamo prendere qualche lezione, ma non pensavo che alla fine l'avrebbe presa veramente. Non mi ha detto nulla! E come hai fatto a entrare?"

    "Mi ha fatto trovare un duplicato delle chiavi all'ingresso, e aveva avvisato il vostro concierge di accompagnarmi. Lui aveva ricevuto tramite corriere la pedana e il palo, e mi ha dato una mano a montarli. Sono arrivata ieri prima di cena, quando voi eravate già fuori. Te l'ho detto, Kat ha pensato a tutto."

    Marjorie le solleva il mento verso l'alto, rubandole un altro bacio.

    "Perchè è chiaro che è pazza di te...e onestamente, non vedo perchè non dovrebbe. E poi, siete bellissime insieme...e...beh sì, anche avervi addosso insieme è bellissimo..."

    Lala schiocca la lingua sul palato, e rotola sul corpo di Marjorie. Le carezza la fronte.

    "Però sono un po' arrabbiata..."

    Un attimo di pausa, Marjorie inarca il sopracciglio destro...

    "Una volta non mi avresti tenuto nascosto niente..."

    Sul volto della ballerina si dipinge un sorriso malizioso. E però, poi.

    "Hai idea di dove sia Katheryn?"

    Lala solleva la testa, annusa l'aria, e ridacchia. Si rimette supina sul letto, allungando una mano per giocare con le dita sul ventre di Marjorie.

    "Conoscendola, starà preparando la colazione."

    "Fenomenale a letto, e ti prepara pure la colazione la mattina dopo. Una ragazza da sposare."

    Lo sguardo di Lala, si perde nel soffitto della stanza.

    "..."

    Il volto di Marjorie si illumina.

    "Oooh...e quel sorriso ebete che cos'è?"

    "Ma smettila, non ho fatto nessun sorriso ebete!"

    E le due rotolano ridendo sul letto, stavolta con Marjorie che finisce sopra Lala. L'impressione è che la situazione potrebbe prendere rapidamente una piega molto piacevole. Se non che, Lala fa:

    "Piuttosto, hai visto quando si è alzata?"

    La bielorussa si guarda intorno.

    "Uhm...non ne sono sicurissima, ma credo sia stato un po' di tempo fa. Ma...quanto avremo dormito...boh, quattro ore? E lei si è svegliata molto prima di noi."

    "Non ho ancora capito come faccia ad essere così attiva al mattino. Ad ogni modo...spero tu abbia fame, il buffet sarà abbondante. E non fare caso alle aringhe, ti prego."

    "Aringhe?"

    "E' una lunga storia."

    E qui, appunto, Marjorie con un sorriso sembra voler seguire il consiglio di Lala e smettere subito di pensare alle aringhe, abbassando la bocca verso il volto della pakistana per concentrarsi sulle sue labbra...

    "Buongiorno dormiglione! La colazione vi aspetta al piano di sotto!"

    E la diretta interessata, fa il suo ingresso nella camera da letto, con un'energia che stride con l'atmosfera ancora sonnolenta della stanza, e delle altre due occupanti. Si getta sul letto come una ragazzina obbligandole a separarsi e farle spazio, e mettendosi a cavalcioni sopra Lala, che istintivamente - come biasimarla - allunga le mani sui fianchi della bionda. Apparentemente, Katheryn non si è preoccupata di indossare alcunchè, da quando si è alzata dal letto una buona oretta prima. Si accoccola meglio sopra la compagna, stampandole un bacio sulla bocca e arruffandole i capelli e rivolgendosi poi a Marjorie, con una domanda di rito che vale per entrambe.

    "Dormito bene?"

    Lo sguardo di Lala viaggia dagli occhi di Katheryn, sopra di lei, a quelli di Marjorie, lì accanto. la Regina Bianca allunga una mano, a cercare e stringere quella della Bielorussa.

    "Beh...decisamente sì...anche."

    Di rimando, con un sorriso furbo, Marjorie non si esime dal puntualizzare.

    "Molto anche, direi..."

    Ridono. E la ballerina si sporge a cercare le labbra di Kat, cingendole la nuca con la mano e tirandola a sè. Le bocche si schiudono e Lala, dalla sua posizione privilegiata, può gustarsi il lungo bacio tra le altre due ragazze, i loro occhi chiusi, perse nel piacere di quell'incontro. Si staccano, e Kat gongola come una ragazzina, stringendo con le dita le guance della bielorussa.

    "Dio, quella tua lingua..."

    Da sotto, Lala non può che convenire.

    "Oh sì, ce la ricordiamo bene tutte e due, JoJo..."

    Marjorie si spazzola la spalla con la mano, con fare snob. La camera da letto risuona delle risate di tre ragazze felici.



    ** Constance Tsarabanjina Resort, isola di Nosy Tsarabanjina, Madacascar. 15 giugno. **

    E' una sorta di progressione perfetta: partendo dall'orizzonte, dove l'azzurro comincia a baluginare delle sfumature rosse e arancioni del tramonto, Lala segue la linea luminosa del riverbero del sole sull'Oceano, che sembra idealmente portare alla loro villa sulla spiaggia sud dell'isola. Da lì, la spiaggia, la veranda privata con i mobili in legno, e poi la camera, il letto a baldacchino...i capelli di Katheryn sciolti e buttati in avanti, verso l'ingresso della camera.

    Lala è seduta a cavalcioni su...beh, non c'è altro modo di dirlo: è seduta a cavalcioni sul sedere della danese. Il kimono di seta di Katheryn è stato tirato indietro, a scoprirle la schiena: un trapezio di pelle appena abbronzata, traslucido per via dell'olio all'argan che Lala sta usando per un massaggio rilassante.

    Già, i kimono: nella dotazione della camera, oltre ad esempio all'aria condizionata con il particolare night breazing system che non c'è nelle villas della spiaggia nord, e che comunque viene usata poco - "Spegnila, che mi fa freddo" "Ly, io però sto morendo di caldo" "Spogliati" "Sono nuda" "Giochiamo con i cubetti di ghiaccio?" "Oh..." - le due hanno trovato dei bellissimi kimono di seta colorata. Il tessuto è una carezza sulla pelle, e ha risvegliato in Lala il desiderio di essere la geisha di Kat. E quindi ora, a fine giornata, si sta dedicando a quello che sarebbe pensato come un momento di piacere soprattutto per la danese...se solo la Regina Bianca non amasse così tanto percepire sotto il suo tocco la pelle di Kat.

    Lala segue con sguardo rapito il movimento delle sue stesse dita mentre disegnano il loro percorso sulle fasce muscolari della sua compagna. Nell'aria, il profumo dell'argan si mischia con quello dei bastoncini di incenso accesi per accentuare l'atmosfera di piacere e rilassamento. L'altra, ha la testa girata da un lato, gli occhi chiusi, e respira lentamente.

    "Mmmmm...non fermarti mai, Ly..."

    In effetti, Lala ha preso molto sul serio l'interpretazione del personaggio. Indossa il kimono, a sua volta - senza nulla sotto, a ben vedere - ma ha tirato giù quel tanto che basta la parte posteriore, per mostrare la nuca; atteggiamento che veniva considerato scandaloso un tempo, in Giappone. E parimenti, ha passato qualche minuto a truccarsi in una buona approssimazione di un trucco oshiroi - con il contorno occhi molto marcato, e le labbra d'un rosso acceso. Forse, non risulterebbe una geisha accettabile nel quartiere del piacere di Kyoto agli occhi dei tradizionalisti; ma Kat ha seguito ogni movimento, della fase di preparazione, con lo sguardo di un bambino che viene portato in un negozio di dolci - ed al quale è stato promesso che dopo, potrà assaggiare.

    Cosa che, a ben vedere, è esattamente quello che è successo.

    Comunque... Lala si accuccia un poco più in avanti... e inopportunamente il telefono interno della villa suona.

    "Hmm... no..."

    "Saranno dalla reception..."

    "Non ho intenzione di muovermi da qui..."

    "Io ho le mani sporche..."

    C'è da dire che Lala non fa neppure il gesto di ripulirsi, ma invece si limita a percorrere con il dito indice la spina dorsale dell'altra...e quindi, Kat non senza difficoltà prova a traslare di lato sul materasso, per il divertimento di Lala, che serra le cosce sul corpo della danese non facendo nulla per aiutarla nel movimento; con qualche colpo di reni e un po' di movimenti goffi, accompagnati dalle risatine della pakistana, e girando su se stessa tra le gambe di Lala che -per stare in tema con la location- le sta aggrappata come un piccolo di lemure alla madre, alla fine Kat riesce ad allungare una mano, e a prendere il telefono dal comodino.

    "Pronto? Sì..."

    Ora, il fatto è che adesso Kat è supina, con Lala sopra di lei...e nessuna intenzione di interrompere la routine di massaggio che era iniziata. E mentre dall'altro capo del telefono qualcuno parla, da questa parte Lala lascia scorrere un lungo filo di olio di argan sul corpo di Katheryn, iniziando a massaggiarle il ventre. La Winnick sgrana gli occhi e serra i denti, mandando un "no" con la testa all'indirizzo della compagna...e poi, col palmo della mano davanti alla cornetta:

    "Ly! Sei scorretta!"

    E quindi

    "Oh...beh, la ringrazio molto e...sì, mi dica..."

    Che apparentemente, di là non hanno ancora finito di parlare. E di qua, le mani di Lala sono scivolate sulle voluttuose forme della danese, carezzando e stimolando le zone erogene del suo seno. Katheryn strizza gli occhi, girando la testa di lato per evitare lo sguardo malizioso e il sorriso provocante della fidanzata.

    "Io...guardi, parlo subito con la mia compagna che...ah...ora è...sotto la doccia. Comunque...certo, ci possiamo vedere domani mattina in direzione, grazie..."

    Lala si è sfilata il kimono, sdraiandosi sul corpo di Katheryn e muovendosi con la leggerezza e sinuosità di un serpente, lasciando scorrere baci languidi sulla gola della bionda di Copenaghen.

    "Va...va bene. 10.30, domani mattina...nessun problema. Buona serata."

    Il cordless viene lasciato cadere a terra. E Lala manda un gridolino quando Katheryn, subito dopo, la afferra per le spalle per poi girare sopra di lei. La danese ha quasi il fiatone, e uno sguardo che dovrebbe essere di severa reprimenda. La Regina Bianca, dal canto suo, la guarda dal basso con un sorriso eccitato, mordicchiandosi le labbra.

    "Tu! Sei...sei..."

    Lala schiocca la lingua sul palato, sollevando il mento con aria di sfida. Le sue unghie scorrono delicate sui fianchi della compagna, mandandole brividi lungo ogni fibra del corpo.

    "A-ha...che cosa sono?"

    Katheryn sembra pensarci un po', dopodichè il suo sguardo assume una sfumatura maliziosa. Si abbassa a sfiorare le labbra di Lala con le sue.

    "Scorretta..."

    "L'hai già detto..."

    Quindi, si dedica a percorrere con la bocca le vie della pelle della Regina Bianca, soffermandosi prima sul seno...

    "E ora..."

    ...poi sul ventre...

    "...sei..."

    Lala ha già perso parte della lucidità quando l'altra sussurra "...mia." e a malapena la sente. Quello che sente sicuramente, invece, è una montante sensazione di piacere, e le labbra di Katheryn tra le gambe.



    ** Constance Tsarabanjina Resort, isola di Nosy Tsarabanjina, Madacascar. 18 giugno. **

    "Mi chiedo come fai!"

    Lala si sta ancora struccando, mentre Kat è in piedi dietro di lei, ad osservare il rituale...

    "Hm?" mugola appena Lala, concentrata su quello che sta facendo.

    "A stare ferma così a lungo, con il sorriso piantato sulle labbra!"

    Lala schiocca la lingua sul palato...

    "Povera la mia Kat iperattiva..."

    Lala piega le labbra in un sorriso, e Kat in effetti fa altrettanto.

    "Penso a cose piacevoli...", fa Lala, e poi, senza dare voce alle parole, ma muovendo la bocca in maniera istrionica, così da far capire che cosa stia dicendo...muove le labbra a formare la parola "Boobiez".

    "Scema!"

    Katheryn la abbraccia e la sbilancia il tanto che basta da rischiare di far cadere la bottiglietta di struccante. Le dà un bacio sulla guancia, gli occhi azzurri luminosissimi.

    "Però in fin dei conti mi sono divertita un sacco. Secondo te sono andata bene? Non è che ho fatto facce strane, o ti sono sembrata poco naturale...? Sei tu l'esperta."

    "Uh, sì, sei stata bravissima..."

    Che, insomma, Lala annuisce, tenendo gli occhi fissi in quella dell'altra, e poi elaborando.

    "...in realtà il trucco è non voler sembrare naturale. Comunque, ehi...scarteremo tutte le foto che riteniamo inaccettabili."

    Che Lala si è riservata i diritti della sua immagine. Ma insomma, a questo punto, probabilmente è necessario un passo indietro: di che cosa diavolo stanno parlando Lala e Kat? D'accordo, è palese che discutono di fotografie, ma...allora, è presto detto. La chiamata che ha interrotto il gioco della geisha - trasformandolo poi in altro - era un invito per una proposta economica. Essenzialmente, il direttore del resort, aveva una proposta per le nostre: erano disponibili a posare assieme per un servizio fotografico per il nuovo catalogo della struttura? Nell'offerta era inclusa anche la partecipazione a tutte le attività proposte dal Constance Tsarabanjina: l'immersione nei fondali dell'isola, escursioni nella foresta circostante per ammirare la flora e la fauna locali, percorsi di coppia nella spa del resort...insomma, ognuna delle possibilità di svago e relax offerte dall'esclusivo resort.
    In un primo momento, a dire il vero, Lala era titubante. Poi però si è resa conto che è un genere di cosa che non ha mai fatto con Kat -non che non abbiano foto assieme, sia chiaro, ma è una cosa differente; to be fair, l'offerta economica era relativamente risibile, ma includeva lo stralcio del soggiorno. Cosa che ha quasi generato un incidente diplomatico tra le due, perchè Katheryn ha preteso di fare un altro regalo di compleanno a Lala, visto che il viaggio in Madagascar ormai non contava più...- Dicevamo, "quasi" generato perchè la Regina Bianca si è arresa rapidamente alla determinazione inflessibile della Winnick...e poi insomma, a Lala piace farsi coccolare dai regali di Kat, quindi...

    E quindi, eccole qui, dopo due giorni di "lavoro". Katheryn massaggia le spalle di Lala, dandole un bacio sulla testa.

    "Io non scarterei nessuna delle foto in cui ci sei tu. E...ecco, vorrei stamparne qualcuna in un formato più grande, per poterle appendere a casa...sono sicura che quelle fatte sott'acqua, con le tartarughe, siano uno spettacolo!"

    Quelll'esperienza a metà tra lezione di snorkeling e shooting subacqueo era stata, a posteriori, una sorta di prova generale di...beh, la sera stessa, al tramonto, le due si sono ributtate in mare nelle acque antistanti la loro beach villa, con una Go-Pro. L'idea di provare a scattare qualche foto naturalistica sott'acqua si è presto evoluta nell'idea di foto naturiste e...beh, quelle difficilmente potranno stamparle per appenderle in casa. Oltreutto, la Go-Pro è stata dopo un po' riportata a riva e dimenticata.

    "Ceeeerto...sei solo un'adulatrice, tu!"

    Come se la cosa le dispiacesse, no? E poi, le si accuccia accanto. Le gambe abbronzate della pakistana, il contrasto tra la pelle scura -più scura del solito, per via dell'abbronzatura- e la candida spugna leggera dell'accappatoio, accavallate con grazia...Katheryn vi si appoggia con le braccia, le dita intrecciate, come una scolaretta si appoggerebbe al banco della scuola, guardando dal basso in alto verso il volto perfetto della compagna.

    "Fare questa cosa con te...è stato speciale. Non pensavo mi sarebbe mai capitato. Eri così a tuo agio, così confidente, così bella..."

    Ora, possiamo anche ipotizzare che Kat esageri, in un certo senso...ma in effetti, Lala è stata molto di più di un volto, di un corpo, durante la realizzazione dello shooting. L'art director e il fotografo si sono confrontati molto sia con il marketing director del resort, sia con lei, durante tutti e due i giorni di riprese e di scatti. E in qualche occasione, la Nausherwani è stata quella che ha avuto l'ultima parola sul taglio da dare a un particolare video, o una foto. Katheryn, dal canto suo, si è invece lasciata guidare e ispirare dalle indicazioni che le arrivavano. Lala ha dovuto ammettere che, per essere stata la prima volta, la danese è apparsa molto a suo agio nel ruolo di modella.

    "...e guardati adesso. Vorrei che ti potessi vedere come ti vedo io. Sembri una gatta, hai presente? Quando si riposano, pulendosi piano le zampe...uguale. Anzi, una bellissima pantera nera."

    "Una gatta?"

    Lala piega appena il capo, mordicchiandosi il labbro inferiore...

    "Ma alle gatte piace dormire, sdraiarsi al sole, uscire di notte quando sono in calore, mangiare bene..."

    Piccola pausa, e poi...

    "D'accordo, sono una gatta."

    Risatine. Lala abbassa gli occhi, verso la compagna le sta sorridendo.

    "Che c'è?"

    Katheryn ha un sorriso malizioso. Le strofina il naso sulla coscia, solleticandole la pelle.

    "Pensavo a una cosa...vediamo se riesco a farti fare un po' di fusa..."

    La Winnick si alza in piedi, e si slaccia il nastro che le chiude in vita la vestaglia da camera, che cade silenziosamente a terra. Lascia che il suo corpo si rifletta nello specchio, accanto al volto di Lala.

    "Oh..."

    La pakistana osserva il riflesso del movimento della compagna, segue la sua silhouette allontanarsi sinuosamente verso il letto. La vista di Katheryn che si muove gattonando sul materasso dandole le spalle è intossicante. La danese arriva quasi alla testiera, dopodichè si gira supina, appoggiata ai gomiti. Le sorride. E con una lentezza studiata, piega appena le ginocchia puntando i talloni sul materasso, divaricando un poco le gambe.

    "Vorrei capire meglio il discorso sulle gatte in calore, e su quello che fanno di notte..."

    E Lala sposta lo sguardo su se stessa, nello specchio. Si scopre a sorridere, il cuore leggero, lo sguardo felice. E sì, le viene da ridere: la sua immagine riflessa sembra motteggiarla ricordandole che era stata lei, poco prima, a dire "Povera la mia Kat iperattiva...". E beh, certe volte l'iperattività ha i suoi vantaggi...e Lala ha intenzione di goderseli tutti. Per cui, poggia il tampone sul tavolino, si passa appena la lingua sulle labbra, come farebbe un gatto affamato, e...

    "Miao..."



    *** Constance Tsarabanjina Resort, isola di Nosy Tsarabanjina, Madagascar, 22 giugno, 11.02 PM ***

    "Non voglio rispondere al telefono" "Non fare la bambina, è RD...", fa di rimando Kat avendo adocchiato lo schermo del telefono dell'altra. "Uffa...", ma comunque Lala obbedisce. C'è da chiedersi se per caso la reticenza a rispondere al telefono sia un po' timore - o speranza - d'una ritorsione rispetto a quello che è successo durante la chiamata della reception, qualche sera fa.

    Seduta ad osservare l'Oceano Indiano, con un bicchiere di vino poggiato sul tavolino, e il capo poggiato sulla spalla dell'altra.

    "Nausherwani"

    Lala ascolta per un attimo, e le labbra le si piegano in un sorriso, e poi la Regina Bianca fa...

    "Ti metto in viva voce, ripeti quello che mi hai appena detto..."

    E così fa...

    "Uh... mi sentite?"

    Dopo la conferma...

    "Sono appena tornato dall'asta dei fallimenti, e sono lieto di informarvi che lo shooting range è adesso di vostra proprietà...vi invierò via mail tutta la documentazione; non c'erano molte altre persone interessate, per cui..."

    "E' rimasto qualcosa del budget?"

    "Uh...sì."

    "Eccellente! Dobbiamo festeggiare!"

    "C'è un'altra cosa..."

    Lala si mordicchia il labbro inferiore, ma lascia scorrere il viva-voce.

    "...riguarda i miei colleghi di Lahore."

    Lala si mordicchia il labbro inferiore, e va a cercare con lo sguardo Katheryn, che le offre un cenno del capo.

    "A-ah?"

    "Pare che la controparte abbia bisogno di denaro..."

    "...non avevo dubbi..."

    "...per sua figlia."

    Lala si mordicchia il labbro inferiore.

    "Fatti mandare i dettagli."

    "...sicura? Posso fargli perdere ancora un sacco di tempo..."

    "Non lascerei decidere Jitendra per una bambina per niente al mondo... "

    L'incontro che Lala ha avuto con suo fratello è stato, da un certo punto di vista, uno scontro tra due mondi del tutto incompatibili. Lala non fa, forse, una colpa a Jitendra del suo modo di pensare - non ha la forza, nè la volontà di scardinare la sua Weltanschauung. Ma quel mondo l'ha ferita - e Lala non ha alcuna intenzione di vedere le sue cicatrici - quelle non visibili - addosso ad un'altra, se ha la possibilità d'evitarlo. Lala abbassa lo sguardo, finchè non sente il movimento della compagna: Katheryn la cinge da dietro, le braccia che si incrociano sul petto di Lala, poco sotto la gola. La pakistana, istintivamente, prende a scorrere piano le dita sull'avambraccio della Winnick. Cerca il suo sguardo.

    "Mi piacerebbe farci due chiacchiere, con tuo fratello..."

    Lala sorride appena. Non che il pensiero di vedere Katheryn far passare un pessimo - eufemismo - quarto d'ora a Jitendra non la solletichi, anzi.

    "E'...uhm...è una cattiva persona."

    "Anch'io, se mi ci metto."

    Lo sanno bene entrambe: la storia passata di Kat parla per lei, ma Lala forse più ancora che la stessa Katheryn non vorrebbe rivedere la danese indulgere nuovamente nei suoi passati e decisamente censurabili comportamenti. Comunque, cosa dovrebbe interessare a Kat, di Jitendra? Nulla, in teoria. Ma il solo pensiero che lei lo affronterebbe a prescindere -e Lala certo non ha bisogno di qualcuno che lo faccia al posto suo-, le scalda il cuore.



    *** Volo KQ263, 24 giugno, 04.12 AM ***

    Una hostess dalla pelle color dell'ebano si avvicina ancora una volta per chiedere se va tutto bene, e Katheryn si limita ad un cenno della mano. Al suo fianco, Lala sta guardando fuori dal finestrino.

    "Guarda..." ,dice, indicando fuori...

    Il sole fa la sua comparsa, ed il cielo, mentre l'aereo si dirige verso Nord-Nord-Ovest, è praticamente diviso in due; l'orizzonte, a Est, è un gioco di luce bianca e rossa; loro, in questo aereo della Kenya Airways, sono ancora nell'oscurità. Sotto di loro, l'Oceano Indiano.

    Lala si accoccola un poco di più su Kat, tenendola stretta stretta.

    "Se la hostess ti chiede di nuovo se vuoi dell'acqua, potrei..."

    Le mormora, e Kat piega le labbra in un cantilenante

    "Ly è gelosa... Ly è gelosa..."

    "Hmm..."

    Lala ci pensa un po' su, sghignazza, e poi fa...

    "Potrei perdonarla solo in un caso..."

    "...si chiama Nalutuesha, è il nome che danno alle ragazze che nascono quando piove..."

    "...non stai aiutando il suo caso..."

    "...e sarà a New York a fine agosto per le sue vacanze."

    "...la sua situazione sta leggermente migliorando..."

    "...e mi ha lasciato il suo numero di telefono e il suo profilo instagram."

    Lala sorride...

    "Non ho capito una cosa, però...quando ti ha passato tutta questa roba..."

    Kat solleva il bicchiere vuoto. E sotto, c'è il biglietto con quella manciata di informazioni.

    Lala schiocca la lingua sul palato. Kat sorride.

    L'alba africana diventa più luminosa ancora.



    *** Alegria Restaurant, 2 Sea Street, Slipper Bay, St Helena Bay, Repubblica Sudafricana - 24 giugno, 08.02 PM ***

    Il Madagascar è un ricordo recente e ancora vivo, e la leggera abbronzatura che vela la pelle di Katheryn ne è la testimonianza più evidente. Ma terminato il viaggio sull'isola dalla flora aliena, Lala ha proposto di non rientrare direttamente negli Stati Uniti, ma di prolungare ancora un poco la permanenza in Africa. Langebaan le ha accolte, come sempre, a braccia aperte - e questa sera, la prima sera di Sudafrica, Lala e Katheryn sono venute all'Alegria. E' il loro ristorante favorito, perchè ha un sacco di ricordi - sembra davvero esagerata, questa frase, ma in fondo, la prima volta che Lala e Kat sono venute in Sudafrica, si era nel pieno della metamorfosi che aveva cancellato H. E poi, si mangia bene.

    Così, Lala è fasciata in un completo di taglio elegante di Vicnate, che non aveva mai indossato prima, ed ha un trucco appena accennato, da primo appuntamento, che sottolinea i suoi lineamenti ("Kat! Kat! Vicnate ha aperto un negozio a Città del Capo!" "O...k?""Dobbiamo andare!""Ly, non hai mai comprato nè indossato niente di Vicnate...""...""...""...""E va bene, andiamo...""Dopo..."); le gambe accavallate, il bicchiere in mano, a sorseggiare un poco di vino.

    "RD dice che l'avvocato di Lahore non ha ancora risposto..."

    Lala sfarfalla la mano libera. L'orologio Jaquet Droz è l'unico accessorio che si è permessa questa sera - Lala ha persino rinunciato agli orecchini, ed il suo viso, senza ornamenti, sembra essere particolarmente luminoso; in effetti, anche in questo caso, il sole del Madagascar ha aiutato.

    "Immagino non fosse urgente..."

    Lala fa spallucce, e si mordicchia appena il labbro inferiore. In effetti, per un istante, lo sguardo di Lala ha lasciato il viso di Kat, abbassandosi - c'è da chiedersi che cosa le sia venuto in mente. Boobiez, con ogni probabilità.

    "Terra chiama Lala..."

    "Ero davvero dubbioso, che foste voi!"

    La voce dell'uomo che si è manifestato al loro tavolo ha un accento molto marcato, quei suoni aspri dell'afrikaan addolciti da qualcosa di differente... L'uomo è alto, molto alto, e magrissimo - la pelle sul viso sembra dargli un'espressione costantemente scheletrica. Lala inarca le sopracciglia, e Katheryn si irrigidisce, un po' sulla difensiva.

    "Danie van Aas."

    Pronuncia il suo nome, come se questo dovesse dire qualcosa alle nostre, che però, ahilui, si ritrovano a fissarsi con espressione dubbiosa.

    "Sono il proprietario della WCFF"

    Western Cape Fighting Federation. Raccoglie sotto il suo ombrello piccole palestre di wrestling, e di MMA - per un certo periodo di tempo, anche la RStar ha fatto parte del circuito WCFF. In realtà, in un ambiente torbido come questo, Danie ha probabilmente altri affari - ma non è questo il punto.

    "L'ho vista in TV, Lala, mi ha fatto tornare in mente..."

    "Come posso aiutarla, Danie?", ed è da notare che, come quello è passato subito al nome privo di onorifico, altrettanto ha fatto Lala. Katheryn, di rimando, allunga una mano, poggiandola su quella di Lala posata sul tavolo; che, insomma, basta che faccia un cenno, e Kat provvederà a liberarle dallo scocciatore.

    "Lottando, ovviamente!"

    Lala aggrotta le sopracciglia, ma sfarfalla appena la mano...

    "Mi sono ritirata..."

    Affermazione nella quale, forse, non crede nemmeno lei; ma diamogliela per buona...

    "Senta, facciamo così...le lascio il mio numero di telefono...mi chiami."

    E Danie molla il biglietto da visita sul tavolo. Lala non abbassa nemmeno lo sguardo ad osservarlo. Torna, in effetti, a concentrarsi sul viso di Katheryn. E torna a mordicchiarsi il labbro inferiore...mentre Kat squadra il biglietto da visita come se fosse uno scarafaggio sul tavolo.

    "Ly...seriously?"

    "Non credo...non mi ispira molta fiducia...magari chiederò a Nikita che cosa ne sa..."

    "Meriti di meglio, lo sai?"

    "Ho te, di che altro avrei bisogno di meglio?"

    "..."

    "Sei arrossita, Katheryn Winnick?"

    "E' il vino!"

    Lala ridacchia, e Katheryn la segue. Il biglietto da visita rimane lì, sul tavolo. Dimenticato, forse, o volutamente ignorato. Non ha importanza, adesso. Ci sono loro. Il resto, è irrilevante.



    *** Langebaan, 25 giugno, 07.53 AM ***

    Katheryn osserva il mare; Lala sta ancora dormendo, al piano di sopra, e, beh, la danese ha cominciato davvero a convincersi che la Regina Bianca viva con un fuso tutto suo, che le consente di essere attiva la notte - molto attiva, to be fair - e dormiente al mattino. Kat ha quindi deciso di non partire subito a preparare la colazione. Invece, il silenzio del mattino, le lascia inspirare a fondo l'odore dell'oceano. Un ratto delle rocce esce fuori da un cespuglio - la osserva, mettendosi in equilibrio sulle zampe posteriori, la lunghissima coda avvolta attorno al collo, come una specie di stola.

    E poi, però, un rumore di motore spaventa il roditore, che si getta di nuovo nel cespuglio. Katheryn stessa rimane perplessa dal suono del motore - e soprattutto dal seguente suono del videocitofono. Non aspettano visite - Lala non le ha detto niente. Katheryn va a vedere: nello schermo, una Focus rossa e una donna nera, con i capelli rasati a zero.

    "Dai, Lala, apri, lo so che ci sei, ho visto le luci accese ieri sera..."

    E' prestissimo, ma è evidente che quella donna conosca Lala. Forse non così tanto da sapere che, a quell'ora, è molto difficile che Lala sia sveglia. Ad ogni modo, Katheryn opta per aprire, e affrontare la situazione.

    Mafungwashe imbocca il vialetto, fermandosi davanti all'ingresso della villa. Scende dall'auto mentre alle sue spalle il cancello automatico si richiude. Sulla soglia, Katheryn la sta aspettando. E' quando si fa più vicino alla danese, che la donna xhosa sembra riconoscerla.

    "Oh, sei...la lottatrice, giusto?"

    La Winnick si appoggia allo stipite, incrociando le braccia sul petto.

    "Katheryn. E tu sei...?"

    "Lala dorme ancora?"

    Senza aspettare una risposta, Mafungwashe armeggia nella valigetta di pelle che ha portato con sè, e la apre...

    "Dille che deve firmare questi documenti..."

    Ma la xhosa, in realtà, sta fissando la danese di sottecchi, come se la soppesasse. Katheryn le prende - senza alcuna attenzione al farlo con delicatezza - i documenti dalla mano. Si mette pure a sfogliarli, come se ci dovesse capire qualcosa, o dovesse prima controllarli lei.

    "Non pensavo che foste..."

    Katheryn alza appena gli occhi dal plico, con uno sguardo che è una chiara sfida a concludere la frase: "...che foste qui?" o peggio, "che foste ancora insieme?". Mafungwashe decide che forse è il caso di lasciar perdere.

    "...comunque, non so se sai che Lala ha un'attività qui che..."

    "Il rooibos...certo che lo so. Quindi tu sei...la socia, Mofungwashe"

    Ovviamente, Katheryn sa che la donna è anche altro, per Lala. E comunque...

    "MAfungwashe."

    "Sì, Mafungwashe."

    Katheryn ha sbagliato apposta il nome? Nessuno lo saprà mai. Segue qualche istante di silenzio carico di un certo imbarazzo, o tensione, meglio, in cui probabilmente entrambe valutano la prossima mossa...e la donna che hanno davanti.

    "Deve farlo subito?"

    "Se fosse possibile...devo portarli a Cape To..."

    Katheryn le volta le spalle dirigendosi verso l'interno della casa...ma fa solo pochi passi prima di fermarsi, e voltarsi.

    "Devi entrare?"

    Ora, cortesia vorrebbe che la domanda fosse "Vuoi entrare?"...anzi, a ben vedere, forse ci si aspetterebbe un ancora più amichevole "Entra pure". Ma tant'è. C'è anche da dire che la xhosa, questa casa, l'ha abitata per anni, prima dell'arrivo di Katheryn. E sebbene sia stata così matura, dopo aver mollato Lala in mondovisione, da venire qui e cancellare ogni traccia del suo passaggio - senza vendette, senza ritorsioni - in parte quella è ancora casa sua. Tanto è vero che mentre Katheryn risale le scale, lei entra, e si dirige verso la veranda. Forse, ricorda quando avevano ricevuto Ryan Moore in quella casa, quell'incontro che ha fatto degenerare tutto, che ha risvegliato l'anima della Lala lottatrice.

    Katheryn cammina nella penombra della stanza da letto, avvicinandosi a Lala che sta ancora dormendo.

    "Ly..."

    Le carezza la guancia. L'altra manda un mugugno di protesta.

    "C'è...hai visite, devi firmare delle cose e pare che tu debba farlo adesso..."

    "Non firmo niente prima di essere sveglia...e prima delle coccole..."

    La vocina da bambina che chiede ancora cinque minuti alla mamma strappa un sorriso a Kat. C'è da dire che però Lala ha effettivamente aperto un occhio...ed ha visto il logo del plico di fogli che Kat sta agitando davanti a lei. Lala apre anche il secondo occhio, soffermandosi sulla compagna...come se stesse cercando di vedere se è sporca di sangue. Però, non ha sentito grida.

    "Le leggo e te le porto giù."

    Mai firmare senza aver letto qualcosa. Soprattutto perchè alcune parti del documento sembrano essere in afrikaans, e Lala zoppica ancora un po', in quella lingua; ma soprattutto, il fatto che Mafungwashe non abbia usato la firma elettronica, implica che si tratta di cose relativamente importanti. Non importanti quanto il bacio che Lala offre a Katheryn, però.



    *** Langebaan, 28 giugno, 04.35 PM ***

    Katheryn non credeva che Lala conoscesse certe parole. Katheryn non credeva che avrebbe mai sentito la voce di Lala andare ad un tono così basso. Si, aveva notato che la voce di Ly tende ad abbassarsi quando è arrabbiata... Ma onestamente, questa è stata una prima volta che Kat non si aspettava.

    Lala adesso è rannicchiata su di lei, la testa posata sulle sue gambe, proprio come un tempo era stata H... Altri tempi, altri momenti.

    "Avevate ragione, tu e Nikita...", mormora appena, come una bambina.

    Facciamo un passo indietro, shall we? Lala ha chiamato Danie. Si, non avrebbe dovuto farlo, e si, non era convinta nemmeno lei. Ma, si era detta Lala, magari invece trovo un accordo per un'apparizione di Luscious Lucy. Fa curriculum, fa esperienza; Masato ne avrebbe potuto giovare.

    La conversazione era anche partita discretamente bene. Danie era stato untuoso, ma sufficientemente affabile da far soprassedere Lala su alcuni dei suoi difetti. Poi, Danie aveva tirato fuori una delle sue lottatrici, Double D. Il nome avrebbe dovuto metterla sul chi va la, ma il mondo del wrestling è pieno di double entendre, per cui...

    È stato quando Danie ha pronunciato le fatidiche parole, valletta, eye candy, catfight e Bra and panties, condite da un "A nessuno interessa più vederla sanguinare, ma a tutti interessa guardare il suo culo..." che Lala ha iniziato a gridare. Kat si è immaginata il sorriso disgustoso di Danie dall'altra parte del telefono. Katheryn avrebbe voluto teletrasportarsi...e Danie van Aas è stato molto fortunato che il dialogo sia stato telefonico e non di persona, nel suo ufficio.

    Una volta riattaccato, Lala era priva di energie, svuotata. Kat era lì per lei. Non le ha detto "te l'avevo detto". L'ha consolata, mentre piangeva. E adesso, eccole li, in veranda, ad ascoltare l'oceano. Le mani di Kat carezzano le onde nere dei capelli di Lala.

    "Mettiamola così: ti sei tolta il dubbio. E comunque, fosse stata anche una proposta seria...avrei cercato di convincerti poi a fare un altro match. Col cavolo che avremmo permesso alla Western Cape di poter mettere sulla sua pagina Wikipedia 'da noi Lala Nausherwani ha combattuto il suo ultimo match'. Dai, avresti vinto contro qualsiasi avversaria, e con un braccio legato dietro la schiena."

    "Sai..."

    Lala inspira profondamente, cercando di calmare il battito del cuore che è ancora accelerato per la sfuriata; la Regina Bianca è in quella fase post-rabbia che lascia svuotati d'energie. Fortunatamente per lei, non è sola.

    "...più di tutto, mi ha...colpita...quello che ha detto, che a nessuno interessa più...vedermi..."

    Kat le dà un buffetto sulla spalla.

    "Oh beh, se lo dice un grande intenditore del wrestling business come lui... Non credo saprebbe gestire bene nemmeno un campo da mini-golf. Figurarsi sapere cosa vuole il pubblico."

    Continua la sua arringa...e continua anche con i grattini sulla testa di Lala, va detto.

    "Voglio dire...ci siamo sfidate quando praticamente avevi dolore alla schiena anche solo a stare in piedi...e ti ricordi che match è stato? Uno showstealer. E adesso sei più in forma di prima, la tua schiena è a posto, ci alleniamo tanto...e li vedo, i tuoi progressi. Sei più reattiva, più forte...hai mai fatto caso a quanto hai progressivamente aumentato i carichi da quando hai finito la fisioterapia e abbiamo cominciato ad allenarci più duramente? Io sì, perchè sono quella che ti aiuta a mettere i dischi sui bilancieri. Potresti salire sul ring contro chiunque, Ly. E vincere."

    Lala le sorride, assumendo quell'espressione affascinata - ed affascinante - che si ha, quando si riceve un complimento sincero. Katheryn, in effetti, si gode quella reazione, si ferma un attimo, ma poi continua:

    "...e comunque sì, hai anche un culo pazzesco, chi non vorrebbe guardarlo...ma non serviva aspettare che lo dicesse Danie van Aas."

    Risatine.

    "Scema."

    Katheryn, per tutta risposta, fa camminare le sue dita lungo la coscia di Lala, arrivando poi a strizzarle un gluteo.

    "Sbaglio?"

    Lala sorride, e si gira per mettersi supina e guardare verso Kat. Che il volto della danese, illuminato dal sole, è meglio di qualsiasi oceano.

    "Ed è solo tuo..."

    "Oh, lo so bene! Però, sai...mi sa che ci siamo perse una cosa importante."

    "Tipo?"

    "Il numero di Double D te lo potevi far lasciare!"

    "Seria? Te la faccio vedere..."

    Lala allunga la mano a recuperare il cellulare, pestella sullo schermo, fino a raggiungere la pagina Instagram della lottatrice che ha scelto il nome d'arte di Double D...e lo porge all'altra...

    "Oh. Mio. Dio."

    "Eh. D sta per disaster! Il chirurgo era un assassino..."

    E poi, una mano maliziosa si posa sul seno di Kat...

    "Non come i doni di natura di qualcun'altra..."

    Sia chiaro, la sfuriata contro Danie l'ha significativamente provata. Però, qualcosa è cambiato, nell'ultimo anno. Adesso Lala ha un porto sicuro dove rifugiarsi.

    Sì, lei direbbe insenatura, lo so. Non sottilizziamo...



    *** Langebaan, 2 luglio. RStar Academy ***

    "Non ho capito..."

    Lala Nausherwani, che ha scelto un outfit da allenamento il più anonimo possibile, completamente nero - e che a dire il vero è più un ring gear da MMA che un abbigliamento da palestra - piega appena il capo di lato. Nikita la osserva, mentre Kat è un paio di passi indietro, con un'espressione imperscrutabile, e che in realtà tradisce il fatto che sa già dove la conversazione sta andando a parare.

    "Ti ho chiesto se vorresti affrontare Noloyiso in un match d'esibizione."

    "Uh..."

    Lala sembra un poco indecisa sul da farsi, ed ondeggia appena, trovandosi a fissarsi i piedi nudi. Kat, a questo punto, si muove, facendo un paio di passi in avanti, e cingendole la vita con un braccio. La danese non dice una parola, in effetti, e tuttavia, la sua presenza è sufficiente a smuoverla dall'impasse in cui era precipitata.

    "E...come sta?"

    "E' pronta..."

    Noloyiso ha avuto un infortunio tremendo ad una gamba, a causa di un incidente durante un allenamento con Adwoa. Ha impiegato mesi anche solo per poter camminare come prima. Ora, dopo l'incidente tra Kat e Adwoa, qualcuno potrebbe pensare che Adwoa non è una sparring partner "sicura", e che tende a far degenerare la situazione... Quale che sia la sua storia con Noloyiso, onestamente, non è dato saperlo; certo, Adwoa si stava focalizzando sui leg kick...ad ogni modo, Noloyiso ha avuto delle serie difficoltà dopo l'infortunio. Ha dovuto lasciare il suo lavoro di cameriera al Kokomo, saltando anche la bella stagione. Non è stato piacevole - la RStar ha organizzato una colletta; Lala e Kat hanno partecipato volentieri, sebbene, alla fin fine, non conoscessero la ragazza a fondo - Lala non ha praticamente mai portato Kat a mangiare al Kokomo, preferendo altri posti, migliori.

    "Ci penserò su, va bene?"

    Nikita non sembra essere entusiasta di questa risposta, ma hey; le risponde "Fammi sapere entro i primi di settembre...così organizziamo la pesatura e stampiamo i poster..."

    Lala annuisce appena, sembra essere entrata in modalità auto-pilota. Kat si appoggia un poco di più a lei...

    "Lo vuoi fare?"

    "Sì, però..."

    "Niente 'però', Ly. Di cosa ti preoccupi? Sei in forma, e Noloyiso è un'avversaria valida. Ed è corretta, vi conoscete...sarà un bellissimo match. No?"

    E sembra cercare con lo sguardo la conferma di Nikita, che vorrebbe anche elaborare, ma

    "Possiamo tornare qui a fine agosto, stabilire un piano di allenamento, una dieta per prepararci..."

    "Prepararci?"

    "Beh...potrei chiedere a Nikita di trovare un'avversaria anche per me..."

    Nikita allarga le braccia, un po' in fase "chiedete e vi sarà dato...", anche se nella sua testa forse, aveva già una card differente... tuttavia, perchè no? Dopotutto, ormai conosce Lala da anni, e Kat da mesi... ed aldilà del piccolo incidente con Adwoa, le due non hanno mai creato grossi problemi, anzi! In una palestra piccola come la R-Star, sono clienti ideali, visto soprattutto che sanno quello che fanno. A parte quando...

    "Devo guard..."

    "Visto?"

    Beh, non ha detto proprio di sì, ma dovrebbe essere sufficiente, per il momento...



    *** Langebaan, 2 settembre. Mykonos Casino. RStar Invitational #8 ***

    Il problema maggiore che ha accompagnato il mese d'agosto è stato che Noloyiso e Lala non erano nella stessa categoria di peso. La forzata inattività della sudafricana l'ha portata ad accumulare peso...con il problema, quindi, di aver varcato il confine, ed essere salita tra i pesi gallo. Lala e Katheryn ci hanno pensato un po' su...e oggi come oggi, si può dire che Lala non è mai stata così in forma, probabilmente nemmeno all'apice della sua carriera, anni, ed anni fa. Certo, Lala ha rischiato comunque di non entrare in categoria - non le è facile mettere su massa - ma deve ammettere che Kat e Masato hanno fatto un eccellente lavoro nel sostenerla. Mentre si rimira nello specchio, e Katheryn si assicura che i capelli siano correttamente raccolti per evitare di offrire facili appigli a Noloyiso, Lala si ritrova a sorridere. Le si illuminano persino gli occhi.

    Non è stata così bene...da anni. Non sente dolore. Ha potuto forzare gli allenamenti senza timore. Gli anni in cui ogni movimento fuori dall'ordinario erano una specie di incubo sembrano finiti dietro le spalle.

    "Mi piace quell'espressione..."

    Lala schiocca la lingua di rimando. Ha scelto, per l'occasione, una tenuta da MMA rossa. La stoffa le carezza la pelle, e, nello specchio, gioca nei contrasti con i suoi capelli neri.

    "Il rosso diavolo sta più bene a me che a te...mi sa che dovrai cambiare sopran... AHI!"

    Katheryn le tira appena una ciocca di capelli scherzosamente. La decisione di Lala di NON tagliare i capelli per il match ha complicato inevitabilmente il processo di preparazione...

    "Scema..."

    Di nuovo, Lala schiocca la lingua sul palato.

    Nikita ha alla fine deciso di tenere questo ottavo invitational presso il casinò di Mykonos, a metà strada tra Langebaan e Saldanha. Non è, chiaramente, uno di quei giganteschi resort di Las Vegas ed a dire il vero, l'evento non ha venduto molti biglietti; le luci e il pubblico della GWF Arena, o della CKW Arena sono ben distanti. Per un po' Nikita aveva pensato di organizzare il tutto all'aperto, ma la stagione non è ancora così buona. Ma a dire il vero, il parcheggio che il casinò condivide con il centro commerciale è più pieno di auto per la spesa del weekend, che di appassionati di lotta.

    Lala vs. Noloyiso è il terzo match del pomeriggio. Aver dovuto concentrare le attenzioni sull'aumento di massa muscolare di Lala ha portato Katheryn a rinunciare a combattere in questa occasione - Lala è stata grata alla compagna, ed ovviamente il tacito accordo è che ci sarà il momento giusto, per la danese, per provare ad andare sul 2-0-0, ci mancherebbe altro. Magari a dicembre. Che sarebbe anche una scusa per sfuggire dal gelo dell'emisfero settentrionale.

    "Mancano otto minuti..."

    "Hmm..."

    "Che c'è?"

    "Stavo pensando...che forse hai ragione... Che il rosso è il tuo colore...ma allora...non ho niente da... AHI!"

    Un rapido bacio suggella il fatto che stavano giocando - sebbene ambedue siano fortemente consapevoli del fatto che quello che Lala ha appena provato a dire...è esattamente sulla falsariga di una linea di dialogo che la Regina Bianca ha seguito più volte, negli ultimi mesi, praticamente ogni volta che le due devono uscire. Il che, alla fine, è una delle motivazioni per cui sono sempre, costantemente in ritardo.

    Un'altra motivazione è che a volte è difficile tenere i vestiti addosso. Ma non divaghiamo.

    ----------------------

    Che a ben vedere, nei primi 15 secondi di match, quando la sudafricana ha sorpreso Lala con un rapido takedown, sembrava che l'esperienza della pakistana nell'ottagono potesse essere poco più lunga di un respiro. Non è andata così. Certo, Noloyiso si è sbizzarrita in un ground and pound abbastanza brutale - ma Lala è riuscita a svicolare via. Non che questo abbia impedito a Lala di perdere il primo round ai punti.
    E però, qualcosa dev'essere scattato nell'intervallo. Forse ispirata dalla precedente partenza a razzo dell'avversaria, Lala ha subito premuto sull'acceleratore, sorprendendo la sudafricana con un kone kaal, un calcio tipico del kalaripayat che di rado - mai - si vede sull'ottagono. L'impatto con la faccia di Noloyiso ha fatto un rumore sordo - forse, è stata l'assenza di stivaletti, ma a Lala è sembrato un rumore molto più sinistro, ed affascinante al tempo stesso, del solito - cui Lala ha fatto seguito con una brutale sequenza a terra.

    Nikita, nei panni dell'arbitro, ha chiamato la fine dell'incontro. Onestamente, Noloyiso non era nella stessa categoria di peso di Lala - e questo lo abbiamo appurato - ma nemmeno nella stessa categoria di lottatrice. Forse, prima dell'infortunio... La porta della gabbia si apre e Katheryn piomba dentro l'ottagono per abbracciare Lala. To be fair, non potrebbe. To be fair, al pubblico non importa.



    *** Club SI - Las Vegas, NV - 17 Novembre 2023, 7.37 PM ***

    "Ti svelerò un segreto..."

    Fa Lala, la mano stretta in quella della compagna, dopo essere scesa dalla Limousine che le ha portate fino all'accesso del tappeto rosso del party di SI. Lala è fasciata in un abito Vera Wang della collezione 2024 - Lala ha convinto la stilista che potesse essere un buon modo per attirare l'attenzione, e lo strascico di tulle che la Regina Bianca tiene nella mano libera, addosso a lei, sembra raccontare di terre lontane e racconti proibiti.

    Katheryn piega appena il capo di lato, mormorando un "Hmm?" non distratto, ma nel contempo concentrato sui tre scalini che, essenzialmente, sostituiscono il marciapiede. E' l'ultima volta, si sta dicendo, che fa scegliere le scarpe a Lala. Anche se, accidenti, le stanno davvero bene... Comunque...

    "A me la Formula 1 annoia da morire..."

    Le sopracciglia inarcate di Katheryn meriterebbero una risposta miglire, mentre Lala fa quattro passi - sempre mano nella mano con lei, e poi si ferma, voltandosi verso i fotografi... E' tutto, un po', un'illusione. Bisognerebbe fare un passo indietro.

    Accedere all'evento speciale di Sports Illustrated per il Gran Premio richiede una montagna di burocrazia... che non avviene qui, non avviene sul tappeto rosso. Si entra da una porta secondaria del Flamingo, dove le credenziali vengono controllate, dopodichè si esce dalla porta principale del Flamingo... dove c'è un'auto che sta facendo la spola, e si fanno circa ottanta metri in auto per dare l'illusione d'arrivare in limousine. E' un'illusione fragile. Al pubblico piace. Anche l'arrivo è schedulato in maniera da creare interesse anche su questa piccola finestra... qualcuno ha anche detto alle nostre chi era l'ospite prima di loro - Lala non lo ricorda - e chi quello dopo di loro - Katheryn non lo conosce. Ma dopotutto, gli A-listers arriveranno ancora dopo, poco prima dell'inizio delle terze prove libere... Ad ogni buon conto...

    "L'ultima volta che sono andata ad un party in stile Formula Uno... meh. Volevano ricordare lo stile di vita di James Hunt, ma l'unica cosa che ricordo era l'anfitrione a piedi nudi..."

    Qualcuno tra i fotografi grida Kat, e la danese si volta a salutare...

    I flash si smorzano, e le due muovono appena un paio di passi...

    "Com'era quella parte dove non sapevi stare ferma davanti ai fotografi?"

    "Ho pensato a cose belle..."

    "Adesso però mi hai incuriosita..."

    "In uno dei miei pensieri..."

    ...dicevo, un paio di passi appena, e il sorriso di Claudette Montana, con tanto di microfono, le accoglie. Le domande sono brevi, e danno l'occasione a Katheryn e Lala di dispensare sorrisi alla telecamera e scherzare -rischiando forse un po' più del lecito- su quanto l'interesse sia più sul Gran Premio o sugli eventi legati allo Swimsuit Issue di Sports Illustrated. L'ultima domanda, ad ogni modo, riporta le due su quello che dovrebbe essere il focus del weekend.

    "Chi credi vincerà domani notte?"

    "Credo lo sappiamo un po' tutti...ma spero di vedere Fernando a punti!"

    Sui red carpet, si sa, il tempo dedicato alle singole celebrities non è mai molto. L'impressione, a volte un po' poco entusiasmante, è quasi quella della catena di montaggio, di "volti" presentati al pubblico per brevi momenti e poi via, si passa al successivo, che i ritmi sono serrati. Ad ogni modo, Katheryn e Lala sono ben consce della cosa, e poi la danese è impaziente di proseguire questa sorta di battesimo nel mondo dell'automobilismo. E le frulla in testa una domanda.

    "Com'era la parte sulla Formula 1 che ti annoia?"

    "Lo ribadisco..."

    "Fernando, eh?"

    Lala schiocca la lingua sul palato.



    *** Residence 202 @ The Pierhouse - Brooklyn Heights, NYC - 10 dicembre, 11 AM ***

    "Oh the weather outside is frightful
    but the fire is so delightful
    since we've no place to go..."


    In realtà, non sta nevicando. Non al momento. In effetti, a guardar fuori dalle ampie vetrate dell'appartamento, si vedrebbero lunghi cumuli di neve bordare strade e marciapiedi, e incappucciare le cime degli alberi. Il cielo è grigio, lattiginoso...ma a Lala poco importa. Il camino a bioetanolo, una teca in vetro incastonata nella parete, brucia con la sua sequela di fiammelle silenziose. Non è certo il crepitare romantico di un fuoco di legna -e questo Kat non fa che sottolinearlo- ma comunque si intona con l'eleganza un po' asettica del moderno loft.

    Lala se ne sta a gambe raccolte sul divano, il fianco appoggiato allo schienale: è vestita di un pigiama di taglio maschile, pantalone e giacca, di morbida e lucidissima seta nera. I capelli sono raccolti dietro la testa in uno chignon dal look vagamente orientale, tenuto insieme da due bacchette di metallo. Sorseggia una tazza di rooibos, fumante, e onestamente il suo sguardo non è per nulla attratto dal panorama di una grigia e bianca Manhattan invernale.

    Katheryn mugola a bocca chiusa la canzone di Sinatra, che uno streaming di "Christmas Oldies" di Youtube manda dalla smart tv: in piedi su una scaletta a tre gradini, sta completando la sua opera: addobbare un colossale albero di Natale, posizionato vicino alla scala che porta al piano di sopra. Tra un sorso e l'altro, Ly non può che ammettere che sia decisamente d'effetto: roba da hall di un hotel di lusso. Lì, però, probabilmente c'è un intero staff che si occupa degli addobbi. La Regina Bianca invece, non riuscendo a trovare il "ritmo" giusto tra le indicazioni della compagna, ha battuto in ritirata lasciando fare praticamente tutto a Katheryn. E ora si compiace della vista della sua fidanzata affaccendarsi tra palline colorate, ghirlande, infinite file di led.
    Si sente un po' una regina che osserva benevola la frenetica attività della sua corte: nella fattispecie la "corte" è una bionda in shorts e baby-doll di raso rosso, con un cappello da Babbo Natale in testa e dei calzettoni dalla fantasia tartan. Ly non sa decidersi se l'immagine sia molto adolescenziale o molto sexy. Certo è che più di una volta si è trovata a mordersi il labbro inferiore.

    "Dobbiamo decidere cosa fare per l'evento di inizio anno...dici che la troviamo una coppia di avversarie?"

    La voce di Kat, che le parla dandole le spalle mentre si allunga per mettere un ciondolo di legno e stoffa su un ramo particolarmente in alto dell'albero di Natale, la riporta alla realtà, proprio mentre Lala stava pensando di alzarsi e coglierla di sorpresa pizzicandole da dietro il sedere. Molto matura Ly, brava.

    La Nausherwani, da dietro un velo di vapore che si solleva dalla tazza, stringe gli occhi, pensosa.

    "Dici tag team, allora? Non una contro l'altra?"

    Ok, se vi abbiamo perso...facciamo un breve recap.

    Ad Halloween, c'è stata l'inaugurazione dell'academy di lotta fondata dalle nostre. Dopo diverse settimane di ferventi lavori -per la gran parte supervisionati e organizzati, va detto, dall'architetto Jann Winnick, papà di Katheryn- l'ex poligono di Lenox Road a Brownsville è diventato la nuova e moderna sede della NausherWinnick Wrestling Academy: un ring principale con due tribune ad angolo da 400 posti, uno più piccolo, una vasta sala pesi, una zona per il functional training, ed ovviamente sala per la fisioterapia, spogliatoi, un ufficio per Katheryn e Lala e uno per Anthony, un giovane e volenteroso istruttore di fitness e biologo nutrizionista che le due hanno "strappato" alla Equinox. Con la catena di palestre di cui Lala è volto, la NWWA condivide la convenzione con uno studio fisioterapico che, in aggiunta, tre volte a settimana dalle 16.00 alle 21.00 mette a disposizione uno dei suoi specialisti direttamente presso la sede dell'Academy.

    Dicevamo, l'inagurazione è stata un successo, i contatti di Masato nelle indies hanno portato a una base di iscritti consistente fin dal primo giorno, e quindi quel 31 ottobre, alla presenza di qualche inviato di alcuni siti specializzati e di quattro-cinquecento tra tifosi e curiosi, è iniziata la nuova avventura delle nostre. Quel giorno fecero ovviamente la loro apparizione anche Sammet e Mélanie, mentre molto meno prevedibili ma altrettanto di effetto furono le apparizioni di Mefisto, Zavatra Roa, Phil Moore e Francis May con -addirittura, qualcuno potrebbe malignare- Miriam Leone.

    Il 7 gennaio è previsto il primo "evento pubblico" della NWWA. Una sorta di festival promozionale con diversi incontri in programma che coinvolgeranno sia membri dell'Academy, sia volti delle Federazioni Indipendenti della zona di New York. E appunto, una sera a cena Katheryn se n'è uscita con l'idea di combattere anche loro.

    "Io contro di te?"

    "Non saprei...o in tag, contro qualcun altro?"

    "Potremmo mettere delle maschere!"

    "Tu hai quella di H, ma io..."

    "No no, pensavo a maschere del tutto nuove, apposta per noi due..."

    "Ci può stare!"

    E il brainstorming è andato avanti ancora per un po' quella sera, tra una portata e l'altra...ma insomma, al momento qualche interrogativo resta. Nonostante l'idea della maschera piaccia a entrambe, ci sono dubbi su quanto possa essere utile alla causa che le due fondatrici e capo-istruttrici della NWWA si presentino in incognito a quella kermesse, invece che farsi vedere apertamente e promuovere il più possibile il loro lavoro.

    "Mi piace di più l'idea del tag, e ti spiego perchè: primo, anche se è un'esibizione, mi piace che ci mostriamo 'on the same page' non so se mi spiego...e secondo, in singolo ti ho già battuta, dai..."

    "Scema!"

    Katheryn se la ride, e sventola un puntale dorato a forma di stella.

    "Cavolo, mancava questo! Mi dai una mano? Sei più alta di me..."

    "Non puoi prendere la scaletta?"

    "Dai Ly, l'ho appena messa via! Almeno puoi dire di aver fatto qualcosa anche tu."

    Lala è costretta giocoforza ad alzarsi dal divano. Prende l'oggetto dalla mano della compagna e...beh, sì, è un poco più alta di Kat, ma l'albero che la danese ha voluto comprare misura 10 piedi. Con tutto il bene, anche ad alzarsi in punta di piedi...e comunque, non si dica che non ci provi. E difatti si distende il più possibile.

    "Kat, non ci arriverò mai così..."

    "Ti dò una mano..."

    Che però, non è che sia molto utile, perchè

    "Ma dai! Spingermi il culo non aiuta, scemAAAAAAAAAAAAH! KAAAT!"

    Che l'altra, senza dire una parola, si è infilata tra le gambe della Nausherwani afferrandole le cosce, e sollevandola poi di peso tenendosela sulle spalle. Fortuna ha voluto che l'equilibrio di entrambe sia ottimo, ma per la sorpresa Lala ha seriamente rischiato di sbilanciarsi e sbracciando stava per far cadere l'albero. Oltre che far franare entrambe a terra, ovviamente. Ad ogni modo, il puntale viene sistemato...e Lala caracolla giù dalle spallle di Kat, che la stringe a sè, con uno sguardo di ammirazione all'opera compiuta.

    "Et voilà!"

    Lala schiocca la lingua sul palato

    "Lo devo ammettere, è proprio bello!"

    E poi, guardandosi intorno

    "Dovrebbero chiamarti da Fao Schwarz..."

    Kat manda una risatina. In effetti, l'intero appartamento non ha un singolo angolo che non sia stato calato in un'atmosfera natalizia.

    "Mi ci vedi vestita da soldatino schiaccianoci?"

    "Ti dirò..."

    La mano di Lala pizzica la spallina della veste di Katheryn, facendola scivolare oltre la spalla. Lo sguardo della danese segue le dita della Regina Bianca fare lo stesso dall'altra parte. Il baby-doll rosso della Winnick scivola silenzioso ai suoi piedi.

    "Di sicuro, ti vedo bene svestita..."

    "Oh, beh...in tal caso..."

    I bottoni della camicia di Lala cedono docili, uno dopo l'altro, al tocco di Katheryn. La pakistana abbassa lo sguardo, osservando i gesti della fidanzata.

    "Non è presto per scartare i regali?"

    La risposta di Katheryn è un respiro profondo, mentre apre i lembi della veste di Lala. Gli occhi scuri si fondono con quelli azzurri.

    *Tlac Tlac Tlac Tlac

    E' il rumore delle quattro mandate della chiave della porta blindata dell'appartamento, che copre il leggero sfiorarsi delle labbra delle due ragazze. Porta blindata, dicevamo, di cui Lilith Tepes ha le chiavi. Non che Lilli non fosse attesa, il problema è che in anticipo di mezz'oretta almeno. Katheryn sgrana gli occhi, Lala a malapena riesce a sibilare "Lilli!"

    Ora, se fossimo in un film, la scena si sposterebbe all'esterno, un'inquadratura che mostra le terrazze del Residence 202, e il placido scorrere dell'East River in questa giornata decembrina. Per farci solamente sentire quello che invece succede nell'appartamento.

    "Wow! Ma guarda che bell...ZIEEEEE!!!!!!"

    "Oh the fire is slowly dying
    And, my dear, we're still goodbye-ing
    But as long as you'd love me so
    Let it snow, let it snow, let it snow..."


     
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